Bianco: Lei è un eretico?
Nero: Stai cercando di mettermi nel sacco, professore.
Bianco: No, per niente. E’ un eretico o no?
Nero: Non più di quanto dovrebbe esserlo chiunque. Anche chi ha una fede grande così. Non sono uno che dubita. Sono uno che fa domande.
Bianco: E che differenza c’è?
Nero: Be’ secondo me chi fa domande vuole la verità. Mentre chi dubita vuole sentirsi dire che la verità non esiste.
Cormac Mc Carthy in ” Sunset Limited”
Credo che l’educazione vera, sciolta da ogni facile slogan e superficialità, ruoti attorno a questi punti fondamentali: suscitare la curiosità e dare le risposte. Togliete la prima e avrete un bel pacco di nozioni che i ragazzi getteranno via non appena scompariremo dal loro orizzonte. Togliete le seconde e avremo un ammasso di falsi critici “esistenzialisti” che trascinano domande inutili senza mai accettare la responsabilità di una risposta.
La cosa più bella è strutturare la curiosità, perché diventi un abito che ti accompagna per sempre, un desiderio di conoscere, di scoprire, di confrontarsi con nuove realtà capaci di donarti il piacere della meraviglia. Quel desiderio anche spirituale che ti allontana dalla sclero-cardia, dalla durezza del cuore di chi ormai sa già tutto o di chi non accetta sguardi sul reale diversi dal proprio.
La cosa più seria è, alla fine del percorso che ha portato i ragazzi ad interrogarsi e a confrontarsi, dare loro la risposta, o le risposte. Non possiamo nasconderci. Penso che spesso dietro alla giustificazione “noi dobbiamo far nascere le domande, le risposte le troveranno loro” ci stia un deserto umano, una personale incapacità di rispondere. Forse è proprio l’assenza di una vita vissuta sulle risposte che uno accetta di fare proprie e con le quali accetta di misurarsi; forse è proprio questa miseria umana, di chi sta sempre alla finestra e mai accetta di lottare e faticare; forse è tutto questo che a volte ci spinge ad essere dei ripetitori di domande sterili e in ultima analisi inutili.
Quando accettiamo di essere e mostrare ai ragazzi che ci stanno di fronte la nostra vita vissuta concretamente, nell’ incarnazione di ideali buoni e non scontati o banali, allora credo che a tutte le loro domande noi stiamo dando la risposta, quella vera.
Siamo affaticati, è vero. Non siamo ricchi calciatori o cantanti famosi. Ma c’è in loro la percezione che quello che viviamo passo dopo passo suscita delle domande che hanno in sé e soprattutto in noi il seme della risposta. Non possiamo sottrarci e nasconderci sotto la gonna del dubbio.
Io non sono uno che dubita, sono uno che fa domande… e qualche risposta l’ha trovata e sta cercando di viverla al meglio.
Maco
É proprio così… anche qui in Africa spesso ci troviamo a dover suscitare l’interesse per il bello e il vero attraverso la curiositá che suscita la domanda e stimola la risposta, che forse stimola il dubbio insidiando la veritá, ma pure mette in dubbio le proprie veritá alla ricerca di una veritá più grande e condivisa e poi ancora …alla ricerca di una verità più sincera e stimolante