Giu 032016
 

the-gossips

 

Il mio primo suggerimento è questo: la gente dovrebbe essere caritatevole verso i propri vicini, prestando ascolto a ciò che essi effettivamente dicono. La simpatia va sempre di pari passo alla comprensione, ma quest’ultima richiede uno sforzo intellettuale.

Non so quante discussioni tra amici familiari si siano scatenate anche questo Natale, cominciate con un parente che arriva furioso per lo sdegno e tira fuori che la zia Susan ha detto questo o quello; quando è più probabile che lei abbia detto qualcosa che un uomo di logica avrebbe recepito in modo totalmente diverso.[…]

La confusione non è semplicemente dovuta al peccato dell’ira, cioè al fatto che la gente perde la pazienza nei confronti degli altri. È anche dovuta al peccato dell’accidia, cioè al fatto che la gente non si sforza di ascoltarsi vicendevolmente, o di prestare attenzione a ciò che reciprocamente viene in effetti detto. La mia prima conclusione, dunque, è che l’accidia, l’accidia intellettuale, così come la pura ira emotiva, sono i grandi nemici moderni della carità.

Chesterton -Radio Chesterton: Dai microfoni della BBC-

 

Mi capita spesso di assistere e anche di partecipare a discussioni con mie colleghe, ma non solo con loro, e mi accorgo che sono di una permalosità che rasenta gli sbalzi umorali di una preadolescente. Il tutto grazie ad una loro inveterata propensione a prendere del discorso che si sta facendo una frase, applicarla a se stesse, sentirsi accusate, quindi mostrarsi offese, interrompere a gran voce il/la collega, mandare in vacca tutto il ragionamento che si sta facendo (complesso, articolato e pieno di varie sfumature, dove gli esempi non sono la sostanza, e così via), alludere ad oscuri sgarbi del passato che solo loro ricordano ma che le hanno segnate psicologicamente in modo indelebile, alzarsi e andarsene (quando per i poveri e attoniti interlocutori va bene, altrimenti sono infiniti battibecchi e continui mugugni).

E il giorno dopo? Mah: tutta la fatica e le proposte avanzate, tutta la pazienza e lo sforzo nel ricercare le risposte giuste, tutta l’intelligenza esercitata nel capire le situazioni difficili, tutto il lavoro di gruppo e … la prima cosa che mi sento dire è: “hai capito cosa mi ha detto ieri quella là?”

No. Davvero. Meno accidia intellettuale. Meno pura ira emotiva. Ascoltiamoci e rendiamoci conto che non siamo perennemente in guerra gli uni contro gli altri. Non sguinzagliate i mastini della guerra, non c’è nessun nemico.

Il Maco

 

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