Mag 092015
 

prigioniero

Visto fatti piuttosto recenti dove alcuni miei compaesani sono stati beccati con le dita nella marmellata, sono andato per curiosità a leggermi il rapporto annuale della Guardia di Finanza relativo al 2014 (è quello più recente) appena pubblicato. Non capendoci niente, grazie alla mia connaturata estraneità ai numeri e a tutto ciò che vagamente si possa assimilare a tasse, redditi, imposte, pagamenti, contributi, ecc., mi sono rivolto a commentatori che si possono rintracciare anche in rete.

Ecco quello che mi ha colpito:

Nel documento si legge che la Guardia di Finanza ha accertato frodi ai finanziamenti pubblici e sprechi nella pubblica amministrazione per 4,1 miliardi di euro denunciando per questo 3700 persone. Ha scoperto contributi illecitamente percepiti per quasi 1,3 miliardi, 666 milioni dei quali provenivano dai fondi dell’Unione Europea e 618 da fondi nazionali. Ha accertato frodi per 113 milioni alla spesa previdenziale e per 141 milioni alla spesa sanitaria. “A seguito delle indagini, gli uomini della Guardia di finanza hanno ‘recuperato’ e sequestrato 161 milioni dalle frodi all’Ue, 164 dalle truffe ai fondi statali, 121 dai reati contro la pubblica amministrazione e 13 dalle truffe al sistema previdenziale”.

Però… mica male.

Delle decine di migliaia di appalti che nel 2014 sono stati in essere ad opera dello Stato e di tutte le altre pubbliche istituzioni la Guardia di Finanza ne ha sottoposti a verifica 220, per un valore complessivo di 4,6 miliardi di euro, e ne ha trovati irregolari uno su tre, per un valore complessivo di 1,8 miliardi.

E va beh, se vai a controllare dove senti puzza di bruciato è chiaro che prima o poi qualcosa che non va la trovi.

In un Paese come il nostro, che ha quasi 61 milioni di abitanti, le Fiamme Gialle hanno scoperto 8 mila evasori totali, e hanno denunciato 13.062 persone delle quali 146 sono state arrestate. Altro che “Gomorra”, fiscalmente siamo un popolo praticamente immacolato. 

146 persone arrestate. Ho controllato. È giusto.

Da oggi evado anch’io ( … posto che ci capisca qualcosa).

Maco