Giu 292015
 

gemma

I got dust on my shoes, nothing but teardrops
 You’re missing

I passi del mio vagare tu li hai contati, le mie lacrime nell’otre tuo raccogli
Sal 56

 

Come posso parlare, di fronte alla morte?
Come vivere passo dopo passo, normalmente, sapendo che altri sono nel lutto?
Come mitigare il loro cordoglio?

Ho un pudore verso il dolore che mi blocca, anche nei pensieri. L’ho sempre vissuto da solo, anche se negli amici ho trovato un porto sicuro. Ma non sono capace di consolare, di varcare la soglia dell’intimità altrui, per farmi carico di un po’ del loro dolore.

Fino a quanto posso spingermi? Anzi: posso farlo? Io non ho questa capacità. La morte ci è connaturata, ci permea ogni istante, basta solo prestarle attenzione.

So che la morte di un famigliare e di un amico lascia un vuoto eterno, che segnerà la vita dei presenti fino alla loro morte. Niente riporterà il tempo indietro. Nessuno potrà colmare il vuoto. Un’assenza che come migliaia di ami strappa la carne della memoria e lascia un dolore costante, che diventa una discordante nota di sottofondo nella nostra vita quotidiana.

Tornerò alla mia tavola, a mangiare, mentre altri piangono. Tornerò a leggere, a giocare, a lavorare. Per altri, nulla è più lo stesso di prima.

Tante domande, che ruotano soprattutto attorno a quel che avrebbe potuto essere nel tempo futuro e che da oggi non sarà più. Quanto il nostro legame si sarebbe rafforzato, sarebbe diventato condivisione e infine amicizia?

È uno sforzo terribile, guardare oltre questo buio per raccogliere semi di speranza per un tempo futuro, non certo per adesso. C’è nel mio libro questa voce forte che dichiara “tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate”.

Basta morte, basta lutto, ti prego. Vorrei solo una piccolissima visione, percepire un frammento di quell’ ecco, io faccio nuove tutte le cose, e tenermelo vicino al cuore.

Maco

  One Response to “I got dust on my shoes”

  1. L’ho da poco sperimentato. La consolazione è un abbraccio, uno sguardo, un sorriso.
    Nulla più. Le parole spesso sono vuote e intrise di retorica in queste occasioni.
    Vedere amici che dopo il tuo lutto rivivono il loro quotidiano, deve essere da esempio per proseguire nel percorso di vita.

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